Le lucidatrici sono strumenti che, al giorno d’oggi, possono essere trovati nelle case di chiunque. Prima si trattava di dispositivi per lo più di uso professionale, dall’uso e dai costi proibitivi per il singolo privato. Ora invece si possono trovare macchine di alta qualità e affidabilità in molti ambienti domestici, a portata di tutti sia per la facilità di utilizzo che per l’economicità del prodotto. Ma come scegliere una buona lucidatrice in base al rapporto qualità prezzo? Siamo qui apposta! Iniziamo!
La lucidatrice: la cura dei pavimenti
Molto spesso, quando pensiamo alla pulizia delle superfici sotto i nostri piedi il nostro pensiero va subito ad aspirapolvere e allo straccio, come forme principali di pulizia. Errore! La pratica della lucidatura non solo, appunto, lucida e dà brillantezza ai pavimenti, ma li protegge anche dal decadimento in maniera semplice e veloce. Sfruttando i diversi dischi, la cera e l’aspirazione, queste superfici possono essere riportate praticamente allo stato di fabbrica; la pulizia profonda della macchina, accompagnata dai prodotti adatti (detergenti, cere ecc) elimina in pratica i danni del tempo e degli agenti esterni (graffi, segni, strisciate ecc), ridonando e mantenendo vita nei pavimenti, specialmente quelli sensibili e di materiale delicato (parquet, cotto, marmo ecc).
La lucidatrice: come funziona?
Tra le lucidatrici standard e le lucidatrici ibride (lucidatrice e aspirapolvere, lucidatrice e lavapavimenti ecc), il funzionamento di base è sempre lo stesso: le testine rotanti – da una grande nei dispositivi professionali a quattro piccole nei dispositivi commerciali – presentano dei dischi (pad) di diversi materiali (abrasivi, delicati ecc) a seconda dell’azione e della superficie scelte. I suddetti dischi hanno diversi scopi (mettere la cera, togliere la cera, pulire, levigare ecc) fanno in modo che la lucidatrice sia utilizzabile da chiunque, con la difficoltà pari all’utilizzo di un aspirapolvere. L’importante è occuparsi della preparazione del pavimento previa lucidatura, e il movimento da compiere – basculante da destra a sinistra e viceversa -, per ottenere una lucidatura e pulizia approfondita uniforme ed efficace.
La lucidatrice: la struttura
Nell’acquistare una lucidatrice, bisogna tenere in considerazione diversi fattori, oltre al prezzo. Nessuno vuole spendere una cifra economica per poi trovarsi con un prodotto malfunzionante o non adatto alle proprie esigenze! Iniziamo da fattori evidenti e facili da individuare nella struttura. Infatti, la costruzione di un prodotto (dimensioni, peso, funzionalità ecc) influisce ampiamente sul come e dove può essere utilizzato; perciò merita particolare attenzione.
La lucidatrice: la cappa
Partiamo dalla cappa – la calotta alla fine dell’asta della lucidatrice -, i cui elementi principali (forma, materiali ecc) influiscono sulle caratteristiche di utilizzo della macchina (agilità, adattabilità ecc). Per fare un esempio di chiarificazione, i modelli dotati di cappe in acciaio cromato e paraurti gommato possono essere tranquillamente utilizzati in ambienti in cui sono presenti arredi delicati, mentre la mancanza di paraurti prevede una maggiore attenzione allo spazio circostante. Una cappa sottile poi è perfetta per gli spazi ristretti, mentre ambienti vasti e liberi possono accomodare anche una cappa più massiccia e ingombrante.
La lucidatrice: le spazzole
Altro elemento da tenere in considerazione: le spazzole. Sono le principali responsabili della velocità e efficacia dell’operazione di lucidatura che la lucidatrice compie.
La lucidatrice: il sacco
Come non parlare del sacco, i cui materiali e la capienza sono caratteristiche molto importanti da tenere in considerazione all’acquisto. Ormai anche le lucidatrici domestiche di fascia media sono dotate di una capienza minima di tre / quattro litri, e molti dispositivi sono dotati di un indicatore di segnalazione per lo svuotamento del sacco. Inoltre, anche questo ramo della tecnologia – quello della pulizia – si sta spostando verso alternative più green, portando alla creazione e alla produzione di sacchi riutilizzabili in cotone lavabile – all’occorrenza ci sono comunque i più comuni e rintracciabili sacchi usa e getta.
La lucidatrice: l’asta
Continuando la nostra analisi, l‘asta merita un momento di attenzione. Alcuni modelli sono estendibili, altri no, oppure reclinabili o meno: tutte caratteristiche importanti da tenere in considerazione, specialmente nel caso di dover pulire in spazi complicati da raggiungere (tavoli, mobili ecc).
La lucidatrice: l’impugnatura
Infine, ma non meno importante, l‘impugnatura. La parte con la quale entriamo direttamente in contatto, che ci permette di manovrare la lucidatrice; la sua ergonomicità infatti definisce i livelli di comodità nell’utilizzare la macchina.
La lucidatrice: le prestazioni
Finito di analizzare la struttura, passiamo all’osservazione delle prestazioni, determinate dai dati tecnici della lucidatrice.
La lucidatrice: le superfici
Si inizia tenendo in considerazione il tipo di superficie che si intende lucidare con il nuovo acquisto – specialmente se si tratta di pavimenti delicati, come il parquet.
La lucidatrice: i modelli ibridi
Detto questo, se per caso vi interessa un modello ibrido che sia dotato anche della funzione di aspirazione, verificate che il dispositivo che volete acquistare possa effettivamente ricoprire sia il ruolo di lucidatrice che di aspirapolvere – tenendo in considerazione anche il wattaggio.
La lucidatrice: i diversi tipi
Facendo una piccola digressione approfittando dell’argomento, si può dire che esistono tre tipi specifici di lucidatrici:
- Non aspiranti: semplici, per lucidare superfici non particolarmente estese e non estremamente delicate, perfette per piccoli negozi, saloni ecc;
- Aspiranti: di fascia medio alta, lucidano e aspirano, economia di tempo ed energie, per la casa o altri spazi;
- Super accessoriate: di fascia alta, lucidatura accurata, versatili, alta efficienza, perfetta tenuta, per tutti i pavimenti, molto costose, materiali di alta qualità, standard elevati, elevate prestazioni, resistenza all’usura.
La lucidatrice: il wattaggio
Dicevamo del wattaggio: anche la potenza elettrica va tenuta in considerazione nello scegliere il modello giusto. Infatti, da essa dipende in gran parte la capacità di aspirazione e l’efficacia della pulizia della macchina; parliamo, per i modelli sul mercato di fascia media, di una potenza di base da seicento / ottocento watt.
La lucidatrice: la regolazione della velocità
Altre caratteristiche di fabbrica da notare, alcuni modelli presentano la regolazione della velocità di lucidatura e aspirazione: perfetta per chi vuole ottimizzare lavoro tempo ed energia, e risparmiare al contempo sui consumi.
La lucidatrice: la rumorosità
Come non parlare poi della rumorosità del modello! Purtroppo si tratta di un dato che non tutte le aziende produttrici forniscono, perciò una comparazione di modelli è molto difficile su questo fronte.
La lucidatrice: la maneggevolezza
Tornando ai dati tecnici specifici invece presenti all’acquisto, ogni modello è diverso da questo punto di vista, e presenta dei gradi di praticità diversi: parliamo di una macchina destinata ad essere utilizzata a lungo e in spazi non proprio piccoli, è importante valutarne la maneggevolezza.