Esistono diversi modelli di lucidatrice sul mercato, di ogni genere, dimensione, uso e costume. Ce n’è per tutti i gusti, e – grazie a internet – sono facili da recuperare e da cercare. Proprio grazie alla grande disponibilità di opzioni da prendere in considerazione, è più facile decidere che tipo di prodotto si vuole acquistare, anche in base al prezzo. Se quella che cercate è una lucidatrice di fascia alta, e siete disposti a investire su un prodotto così, avete scelto l’articolo giusto! Siamo qui per aiutarvi a trovare il modello più adatto a voi!
La lucidatrice: il marmo
Dato che si tratta di un materiale particolarmente raffinato e delicato allo stesso tempo, vogliamo prenderci un po’ di tempo per parlarne e approfondire l’argomento. Quando ci si approccia a lucidare il marmo di solito si usano lucidatrici con manettone, a ponte o a nastro. Di cosa stiamo parlando?
La lucidatrice: a manettone o a ponte
Le lucidatrici a manettone o a ponte sono molto semplici ma poco prodotte, pur essendo prodotti di e che propongono un lavoro di ottima qualità.
La lucidatrice: a nastro
Le lucidatrici a nastro, d’altro canto, sono molto più presenti sul mercato, essendo anch’esse macchine di una certa fascia. Questo modello di prodotto consiste in un banco con un nastro – come è prevedibile – dove poggiare la superficie da lucidare, sopra la quale scorre un ponte porta mandrini – un sostegno mobile dotato di apparecchi meccanici che bloccano in sicurezza la superficie suddetta e sono equipaggiati con abrasivi e lucidanti.
La lucidatrice: la Simec S.p.a.
Le lucidatrici in Italia sono prodotte principalmente dalla Simec S.p.a. Di Castello di Godego, azienda madre di questa tecnologia specifica.
La lucidatrice: i pavimenti
Fatta questa premessa, passiamo a un discorso più generale. I pavimenti possono essere curati in maniera più approfondita oltre al solito uso dell’aspirapolvere e dello straccio: con la lucidatura si possono non solo rendere lucide le superfici, ma vengono anche protette dalle rovine del tempo, senza perdere troppo tempo e / o energie. Grazie ai diversi dischi, detergenti, la cera e – in alcuni modelli – la funzione di aspirazione infatti, i pavimenti possono essere riportati e mantenuti a lungo al loro antico splendore, eliminando tutte le ferite del tempo e degli agenti esterni (graffi, segni, strisciate ecc); elemento molto importante, specialmente materiali delicati (parquet, cotto, marmo ecc).
La lucidatrice: come funziona
Oltre a diversi tipi di pavimento, esistono come dicevamo diversi tipi di lucidatrici; dai modelli standard, a quelli ibridi (aspirazione integrata, tanica integrata ecc), il funzionamento di base rimane sempre lo stesso!
La lucidatrice: le testine
Le testine rotanti – da una grande nei modelli professionali a quattro piccole nei modelli commerciali – presentano dei dischi (pad) in diversi materiali (abrasivi, delicati ecc) dai diversi utilizzi, a seconda delle operazioni e delle superfici prescelte.
La lucidatrice: i pad
Questi dischi infatti possono essere utilizzati in diversi contesti (mettere la cera, togliere la cera, pulire, levigare ecc), semplificando ulteriormente l’utilizzo della lucidatrice: praticamente è come manovrare un aspirapolvere!
La lucidatrice: il movimento
L’importante è fare attenzione alla preparazione del pavimento previa lucidatura, e il movimento da compiere durante l’operazione – basculante da destra a sinistra e viceversa, per ottenere un risultato soddisfacente e completo.
La lucidatrice: la struttura
Quando ci si approccia all’acquisto di una lucidatrice ci sono dei fattori da tenere a mente, per poter scegliere con calma e sicurezza il modello più adatto alle proprie esigenze. Prima fra tutti, si tiene in considerazione la struttura del prodotto: essendo la parte più facile da analizzare, si può notare immediatamente come la conformazione del modello influisca nettamente sul funzionamento e sull’effettivo utilizzo della macchina.
La lucidatrice: la cappa
Partiamo dalla cappa – la calotta alla fine dell’asta della lucidatrice -, le cui caratteristiche principali (forma, materiali ecc) cambiano in maniera sensibile le qualità della macchina (agilità, adattabilità ecc). Per fare chiarezza vi proponiamo un esempio calzante: una cappa in acciaio cromato dotata di paraurti gommato può essere utilizzata tranquillamente in ambienti arredati con mobili delicati, senza temere incidenti spiacevoli; ovviamente la mancanza di paraurti non debilita la macchina, semplicemente va utilizzata con più attenzione. Oppure, una cappa sottile può essere spostata e utilizzata in spazi ristretti, mentre un modello più ingombrante può essere tranquillamente utilizzato in ambienti estesi e vuoti.
La lucidatrice: le spazzole
Subito dopo la cappa, le spazzole: sotto la cappa stessa, influenzano profondamente la velocità e la qualità dell’operazione di lucidatura del modello.
La lucidatrice: il sacco
Subito dopo, si passa al pezzo forte: il sacco. Le due caratteristiche fondamentali, la capienza e il materiale, meritano particolare attenzione.
La lucidatrice: la capienza
Infatti, dalla capienza si verifica subito il livello di qualità del modello: la maggior parte delle lucidatrici di fascia medio alta presenti sul mercato sono dotate di una capienza minima di tre o quattro litri, oltre che di un indicatore di segnalazione per lo svuotamento del sacco.
La lucidatrice: il materiale
Interessante e piacevole poi scoprire che anche l’ambito della tecnologia che si occupa della pulizia sta virando verso opzioni più green: infatti, sono disponibili sul mercato sacchi riutilizzabili in cotone lavabile. Ovviamente, in mancanza dei suddetti, si possono comunque trovare i sacchi usa e getta.
La lucidatrice: l’asta
Come non parlare poi dell’asta! Le caratteristiche da verificare all’analisi sono essenzialmente due: l’estendibilità e la reclinabilità, importanti per assicurare un pulizia completa, anche negli ambienti più difficili e intricati da lucidare (tavoli, mobili ecc).
La lucidatrice: l’impugnatura
Per ultima, ma non meno importante, l’impugnatura. La parte della lucidatrice con la quale entriamo direttamente in contatto e che ci permette di maneggiarla e di effettuare le operazioni richieste; per questo la sua ergonomia è fondamentale per assicurare un lavoro facile, veloce e sicuro.
La lucidatrice: i dati tecnici
Altro fattore importante da considerare nella scelta di una lucidatrice è rappresentato dai dati tecnici del modello in questione, dai quali dipendono chiaramente le prestazioni dello stesso.
La lucidatrice: le superfici
Si inizia dalle basi ovvie: tenete in considerazione il pavimento che intendete lucidare, specialmente se si tratta di una superficie delicata come il parquet, e verificate che la lucidatrice che intendete acquistare abbia le caratteristiche necessarie a pulire quella stessa superficie.